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06/11/2017
2008 - Perchè lo sconto del 30%

Nuova riduzione delle tariffe applicate da ESA Euro Service Assistance all’utenza in viaggio sulle autostrade e sulla viabilità ordinaria italiana

Dal 10 Dicembre 2008 ESA abbatte le tariffe di oltre il 30%

ESA, l’unica organizzazione meridionale nel mondo del soccorso stradale italiano, in questo mese di dicembre del 2008, applica un nuovo ribasso sulle tariffe che tutte le organizzazioni fanno pagare quando effettuano degli interventi di soccorso stradale.

Finalmente arriva per i cittadini che viaggiano sulle autostrade e sulla viabilità ordinaria italiana una buona notizia. ESA farà pagare all’utenza che richiederà un soccorso stradale alla propria Centrale Operativa 31 euro in meno: cosa non da poco, specialmente in questo particolare delicato momento di crisi economica.
Per saperne di più ne parliamo con l’Amministratore della Società.

Può spiegarci del perché di questa Vostra iniziativa?
Mi permetta di fare, prima, una doverosa premessa. Lo faccio riportandoLe testualmente ciò che avevamo comunicato alle nostre officine nel dicembre del 2006, allorquando facemmo loro presente della decisione di ridurre del 10% le tariffe fino ad allora praticate da Aci, Esa e Vai ai cittadini che, per qualsiasi motivo, avevano bisogno dell’intervento di un carro attrezzi.
“La realtà del Servizio di Soccorso Meccanico – dicevamo in quella comunicazione - ha subito, con l’inserimento prima di Vai e poi di ESA, una liberalizzazione del mercato che prima era monopolio assoluto di Aci. Questa liberalizzazione, però, non ha portato vantaggi al cittadino, principalmente di tipo economico: cosa questa basilare in un libero mercato poiché è cosa altrettanto nota che la concorrenza deve far abbassare le tariffe e se ciò non accade le Organizzazioni che operano in questa realtà possono incorrere in sanzioni da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (ANTITRUST) che vigila, appunto, su questo”.
Chiaramente questa decisione fu comunicata anche alle Società autostradali, in modo che le stesse potevano informare gli utenti di questa opportunità che ESA dava loro. Ci saremmo aspettati, in verità, che questa iniziativa avesse il plauso dei nostri interlocutori, comprese le associazioni a difesa dei consumatori, cui fu espressamente comunicata. Invece niente di niente. Ha mai visto, ad es., sulle autostrade, ancora adesso che ne parliamo, così come viene fatto per indicare la differenza di prezzo per i carburanti, un’informazione relativa alle tariffe praticate dalle organizzazioni autorizzate al soccorso? Era impensabile e/o impossibile fare in modo che il cittadino fosse messo a conoscenza delle differenti tariffe applicate?

Mi scusi se la interrompo. Ma nel momento in cui Vi siete resi conto che ciò non avveniva, non lo avete richiesto esplicitamente?
Certo! Ma non è servito a niente! La concertazione dei poteri forti è una cosa ben difficile da scardinare! Chi vuole potrà leggere, nell’apposito spazio che abbiamo dedicato sul nostro sito, le specifiche richieste rivolte alle Società autostradali. E non solo ciò!!! Abbiamo deciso, infatti, di mettere in rete una serie di missive che riteniamo utili per far conoscere al pubblico le molte cose che non vanno in questo mondo particolare che è la realtà del soccorso stradale. Sfruttiamo in questo modo, anche se con ritardo, le potenzialità che la rete offre.

Può rispondere, adesso, al perché di questa nuova riduzione?
Certamente. Così come avevamo ipotizzato nella lettera alle officine, di cui ho riportato un passo in precedenza, l’Antitrust ha aperto nel 2007 nei confronti di Aci, Vai, ANAS, di alcune Società che hanno in concessione diverse autostrade italiane, tra cui la più importante Autostrade per l’Italia, e dell’Aiscat (l’associazione di categoria che raggruppa tutte le Società autostradali) un procedimento che, nella sostanza, partiva dalla consapevolezza che si era creata una sorta di concertazione di poteri tra i soggetti indicati. Ciò aveva inciso negativamente sulla collettività poiché l’apertura del mercato del soccorso stradale non aveva portato nessun beneficio economico ai cittadini. Tale procedimento è terminato nell’ottobre di quest’anno con una soluzione che, comunque, ci lascia molto perplessi. Soluzione, secondo noi, che invece di ampliare le possibilità di inserimento di nuovi soggetti ne limita fortemente l’ingresso.

Può dirci, brevemente, di cosa si tratta?
L’Antitrust ha fatto propria una proposta di Autostrade per l’Italia e dell’Anas che, tendenzialmente, ci sembra non abbiano interesse a vedere la presenza di più operatori sulla rete autostradale che gestiscono. Il motivo essenziale riguarda l’incapacità di assicurare la corretta applicazione di ciò che prevede l’apposita Direttiva Ministeriale e lo stesso Regolamento che “regola” appunto o, per meglio dire, dovrebbe regolare tutto ciò che è legato al mondo del soccorso: favoritismi, clientele, officine fittizie, verifiche effettuate da tecnici delle Società autostradali fasulle o poco veritiere, etc., quindi la fanno da padrone. I motivi di ciò sono i più svariati per cui, come spesso capita, chi ha un potere lo applica nei confronti dei deboli ed è incapace di fare altrettanto nei confronti dei forti.
Le faccio qualche esempio (la nostra contrarietà, tra l’altro, a questa soluzione è stata fatta presente per iscritto alla stessa Antitrust): la soluzione che viene proposta, ripresa anche da qualche servizio giornalistico e televisivo, è quella di fare una gara di appalto, suddividendo le autostrade in piccole tratte , per assegnare ad un unico soggetto il servizio di soccorso sulla specifica tratta. Si dice, a giustificazione di questa proposta, che moltissimi potrebbero parteciparvi: è vero, ma la conseguenza quale sarebbe? Oggi, prendiamo ad esempio la Napoli/Salerno, su circa cinquanta chilometri operano quattro organizzazioni che associano ognuna 5/6 ditte per un totale di circa 24 officine che, in un modo o nell’altro, lavorano. Domani ne sarebbero solo 4 o 5 al massimo!!! E’ un’apertura del mercato o una riduzione questa? E nel caso della partecipazione alla gara per il soccorso stradale ai veicoli pesanti, per i quali i soggetti interessati dovrebbero possedere tre/quattro mezzi particolari (gru, carrelloni, forconi, etc) per investimenti di oltre un milione e mezzo di euro, questi mezzi li dovrebbero possedere nel momento che accettano di partecipare alla gara o solo nel caso che la vincono? A me pare che se si partecipa ad una gara i requisiti debbano essere posseduti al momento e non successivamente. Quindi, li devo possedere o li devo acquistare??? Ma se voglio partecipare all’eventuale gara che me ne faccio poi di detti veicoli (siccome qualcuno di essi è anche specifico per il soccorso stradale) se questa gara non la vinco? Non è una riduzione della libertà di mercato questa? E nel caso, invece, che qualcuno possegga tali mezzi o che implementi il suo parco veicoli in modo opportuno e vinca la gara, chi lo spodesterà più da tale posizione di “dominus” giacché ha continuato ad arricchirsi essendo il solo soggetto autorizzato ed ha potuto continuare ad aumentare il numero dei suoi veicoli? E chi garantisce che nel futuro soggetti che, una prima volta potevano essere interessati a partecipare alla gara, successivamente, lo siano ancora se, per vari motivi, nel frattempo, hanno dovuto anche limitare il proprio parco mezzi? E se si limita tale presenza chi ci garantisce che il soggetto “forte”, dal momento che è l’unico in quella realtà ad operare nel soccorso, eviti di dettare ed imporre anche le stesse tariffe?

Qual è, allora, la posizione di ESA?
Noi siamo convinti (reputiamo che anche Aci e Vai, in verità, dovrebbero esserlo anche se, chiaramente, per motivazioni diverse dalle nostre) che l’attuale organizzazione vada difesa!!! Questa realtà ha permesso ad ESA (come ad altri soggetti) di inserirsi nel mondo del soccorso stradale ma va fatta una grossa battaglia per eliminare certe situazioni cancerogene che impediscono, di fatto, la crescita di coloro i quali (Esa è tra questi) intendono cimentarsi in questo mercato. Va debellato, innanzitutto, l’abuso che viene quotidianamente perpetuato nell’assegnazione dei soccorsi nella modalità “nominativa” (quando risulta che l’utente abbia espresso una preferenza per una determinata organizzazione): questa tipologia di assegnazione dei soccorsi ha premiato illegittimamente le grosse organizzazioni (Aci e Vai) e penalizzato le nuove. Sono assegnati, infatti, in questa modalità una percentuale elevatissima di soccorsi in base alla discrezionalità di determinati soggetti che, in forza del ruolo che in quel momento rivestono, veicolano le prestazioni di soccorso verso alcune ditte e/o alcune organizzazioni, con tutto quello che economicamente ne consegue. Se ci fosse un’assegnazione legittima agli aventi diritto, ci sarebbero spazi altrettanto legittimi per l’inserimento di molteplici soggetti che volessero cimentarsi in questo settore. Lo stesso vantaggio economico per il cittadino (che si pensa di apportare con la nuova modalità dell’appalto) potrebbe essere garantito anche così come è già oggi organizzato il soccorso stradale: la riduzione (-10%) delle tariffe praticate da ESA nel 2006 ne è un esempio e l’ulteriore riduzione (-30%) avviata in questo mese di dicembre del 2008, ne è un altrettanto forte esempio. Basterebbe solo la volontà a perseguire questo obiettivo: sarebbe sufficiente, infatti, soltanto verificare la legittimità dell’assegnazione dei soccorsi alle varie organizzazioni.
Concludo dicendo che, così come ho indicato in precedenza, sul nostro sito sarà messa a disposizione tutta una serie di documenti (lettere di protesta, proposte, richieste di chiarimenti, etc) per mezzo dei quali il lettore interessato potrà farsi un’idea della realtà e degli interessi che ruotano attorno a questo, per certi versi, oscuro mondo del soccorso stradale.
 
Data pubblicazione: 10 dicembre 2008
 
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